L'Emilia-Romagna va sott'acqua per colpa della siccità. Dal morbo alle piogge, la narrazione non cambia
La catastrofe in Romagna è una delle peggiori mai registrate negli ultimi anni i numeri parlano chiaro: 43 comuni colpiti, 36.000 gli evacuati, 15 le vittime accertate, 305 le frane, oltre 500 le strade chiuse 5000 le aziende devastate dal maltempo con danni incalcolabili alle colture frutticole.
Adesso partirà una propaganda mostruosa pro "emergenza climatica" e tamburini teleclimatologi si sostituiranno ai televirologi. L'emergenza climatica non c’entra nulla, due giorni di pioggia non giustificano l'alluvione; a smentirlo sono le testimonianze di chi l'alluvione e i suoi danni li ha visti con i propri occhi. La colpa è di chi non ha saputo gestire il territorio, ma la responsabilità è una parola bandita, rimossa dal vocabolario della politica, della pratica comune.
Il governatore Bonaccini è grottesco nelle sue spiegazioni, due ministri, entrambi imbarazzanti, il Frattin delle politiche ambientali e il Musumeci della protezione civile, parlano di eventi insostenibili, di mutamenti non più tollerabili, un comportamento tra lo irresponsabile e l'opportunistico.
E la Giorgia? In Giappone; al G7 si lascia fotografare mentre ride a crepapelle con la Ursula, mentre è mano nella mano con il “demente” Biden e abbraccia il “pupazzo” Zelensky. L'alluvione ha sommerso la Romagna e "la coscienza le impone" di tornare anticipatamente per essere vicina alle vittime del disastro, con il TG 3 già pronto per fare il servizio.
Ai Romagnoli non servono la passerella e le strette di mano di una “ipocrita” che rappresenta un governo, che fa sciacallaggio di risorse pubbliche per inviare armi ad un cocainomane ridicolo e corrotto.L'alluvione in Romagna è stata programmata per creare uno shock emotivo e convincere le persone a credere nel cambiamento climatico, così come allestirono la sceneggiata di Bergamo per convincere a credere nella farsa pandemica.
Un virus non lo vedi, ma l'incuria e la cattiva amministrazione sì, e questo potrebbe essere un valido motivo perché, nella mente dell'opinione pubblica, non attecchisca lo spauracchio dell'emergenza climatica, come è stato per l'emergenza pandemica.
24 maggio 2023
Il Grillo parlante
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