La fissa di Conte: farsi obbedire
Quello che Conte ha detto qualche giorno fa al quotidiano La Verità è vergognoso, ed è vergognoso che gli Italiani gli abbiano concesso la possibilità di sedere nuovamente in Parlamento.
L'ex presidente del consiglio ha confessato il suo approccio nei confronti degli Italiani: non cittadini contribuenti, ma soldatini obbedienti. "Ricordo sempre che la preoccupazione per ogni misura che veniva presa, era anche quella che ci fosse obbedienza civile".
Indimenticabile la conferenza del 26 aprile 2020, quella del "noi consentiamo, noi permettiamo, noi vietiamo". "Mi chiedevo: se queste misure fossero rifiutate in blocco dalla popolazione, se domani ci fosse una disobbedienza civile diffusa...."
Ammette senza vergogna che era consapevole che stava facendo cose al di fuori della Costituzione e la sua più grande paura era la ribellione popolare ai suoi provvedimenti. "Era importante comunicare efficacemente, era necessario costruire una comunicazione chiara, comprensibile". Per comunicare efficacemente ha deciso una torsione sull'informazione, obbligandola a diffondere sempre più la paura e facendo ricorso alle conferenze serali con le quali il Sovrano di Palazzo Chigi diceva cosa gli Italiani avrebbero potuto fare il giorno dopo.
Ha ragione Cacciari quando dice: "Troppe ne hanno fatte, troppo grosse e sono pronti a rifarle". La soluzione più efficace ed incisiva sarebbe stata la disobbedienza civile, dal primo lockdown al famoso 15 ottobre 2021 e non saremo certo arrivati a questo punto. Invece il popolo italiano si è dimostrato lo schiavo perfetto e, da allora hanno capito che potevano fare ciò che volevano.
Un esempio è l'ordinanza del Ministro della Salute in cui alcune delle "misure di prevenzione pandemica" perderanno immotivatamente sine die. Deve provvedere lo Stato e quello che fa non si discute.
29 aprile 2023
Dario Armaroli
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