Biolaboratorio di Trieste: finalizzato a costruire armi biologiche?

    Sembra che quello di costruire biolaboratori in Italia sia una tendenza al rialzo, finanziata in parte grazie ai soldi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La sottomissione dell'Italia alla Nato costringe il nostro Paese a sottostare ai diktat stelle e strisce.

     Il laboratorio di Trieste, BSL-3, in attesa di diventare BSL-4 come quello di Wuhan, è finanziato anche dalla Bill & Melinda Gates Foundation. Un altro biolaboratorio BSL-3 è in costruzione a Pesaro, dove la SEAM Associazione Socio Culturale APS ha fatto ricorso al Presidente della Repubblica per l'annullamento della vendita del terreno edificabile. Il motivo "ufficiale" per la costruzione del biolaboratorio è di evitare ed essere pronti per le prossime pandemie, manco fossero ciliege, "una tira l'altra". In questi laboratori si fanno ricerche su mRNA, DNA e vaccini.

     Ormai non hanno più paura di avere sempre i riflettori puntati addosso; questo sta a significare che hanno molta fretta e non c'è più tempo per le edulcorate e raffinate strategie. 


      Vogliono farci credere che i biolaboratori svolgano una funzione utile e sacrosanta, ma il professor Joseph Tritto, uno dei massimi esperti di biolab e nanotecnologie, la pensa diversamente. "Quando un biolab passa a livello 4, l'ingerenza militare è immediata e automatica e funzionano anche come ricerca di tipo difensivo e offensivo a livello militare. Su questo non c'è nessun dubbio".

     Avere un biolab p3/p4 in un ambiente densamente popolato è un rischio altissimo e poco controllabile. Forse i Triestini non se ne sono resi conto. Per completezza altri centri in Italia sono il Polo Ospedaliero Luigi Sacco di Milano e l' Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani di Roma, entrambi in centro città.

 

2 marzo 2023

 

Dario Armaroli

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