Sbarca in Italia il documentario che non vogliono farvi vedere
Per due anni gli Italiani sono stati costretti a rispettare restrizioni, obblighi e imposizioni di ogni tipo. Ora, per fortuna, sembra che le cose stiano cambiando, e i cittadini hanno fatto capire di non essere più disposti a farsi guidare da scelte irrazionali e incoerenti. A testimonianza di questo cambiamento c'è il successo riscontrato dal documentario "Covid 19, dodici mesi di pensiero critico", realizzato dal quotidiano La Verità e pubblicato sul sito della testata. Una sorta di docu-tour per riunire gli italiani che i politici hanno voluto per troppo tempo divisi, in un paese lacerato dall'esperienza della pandemia.
Il film è nato dall'idea di superare riduzionismi e contrapposizioni sterili che hanno caratterizzato il dibattito sull'emergenza Covid, e ha visto la partecipazione di economisti, accademici, giornalisti e scienziati, che hanno evidenziato, sotto vari punti di vista (giuridico, sanitario, culturale, economico), i mutamenti avvenuti durante la pandemia a partire dall'introduzione del green pass. Il documentario andrà in scena a Trieste sabato 4 marzo alle ore 17.30 presso la sala Xenia della Comunità Greco-Ortodossa. Loredana Ges presenterà l'autrice, Martina Pastorelli, giornalista indipendente di Trieste, e gli ospiti presenti: Alberto Contri, docente universitario di comunicazioni ed ex consigliere Rai, e Paulo Sceusa ex magistrato a Trieste.
Il documentario è l'analisi critica di uno stato "militarizzato" all'interno del quale i cittadini sono sballottati da un'emergenza all'altra, e costretti a rinunciare a margini crescenti di pensiero critico, dovendo accettare soltanto la narrativa mainstream. Una parte del film è dedicata alla "società del controllo" che sta prendendo forma sempre più marcata, con le persone mutate in utenti digitali e tenute costantemente sotto controllo. Un appuntamento a cui vi invito a partecipare perché non si tratta solamente di ribadire le ragioni della nostra protesta, ma anche per mettere in guardia per il " modus operandi " che può essere usato in altre occasioni.
23 febbraio 2023
Dario Armaroli
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