Promesse mantenute



   1 gennaio 2023: accise carburanti + 18 cent., tabacchi + 20 cent., autostrade + 2%, interessi legali al 5% (nel 2022 era all'1,25%, nel 2021 allo 0,01%.  Tagliati aumenti alle pensioni per 2,5 miliardi di euro, forti sgravi fiscali per il rientro di capitali dall'estero per le aziende che fatturano 750 milioni di euro annui, regalati 850 milioni di euro alle società di calcio, 650 milioni di euro per i vaccini, già persi 76 miliardi di euro per le conseguenze della guerra in Ucraina, cui stiamo inviando armi. E siamo solo a gennaio, in piena stagnazione economica e con un'inflazione che non accenna a diminuire.                                                      

    Sul web vengono presi di mira i discorsi della Meloni sul conflitto in Ucraina e le sparate sulle accise della benzina da abolire quando era all'oppofinzione. In realtà c'è poco da ironizzare, bisogna piuttosto che tutti coloro che partecipano al teatrino elettorale si rendano conto che alimentano un sistema, le cui decisioni non sono a favore del popolo.                                                                                     

    Il governo Meloni è semplicemente la riproposizione del governo Draghi; l'unica differenza è che ha la stampa contro perché alcuni punti dell'agenda non vengono soddisfatti, per esempio le questioni Lgbtq+€#&. 

     Il governo Meloni è ligio ai diktat d'oltreoceano. L’ Italia ha già rimesso 76 miliardi di euro per gli effetti della guerra in Ucraina, cui stiamo mandando armi. Con quei soldi, volendo, si potevano fare X manovre finanziarie per l'economia del Paese. 

     Ma la finta politica parlamentare non si occupa degli interessi nazionali e si impoverisce il Paese con l'inflazione che galoppa. La politica estera filoatlantista, è totalmente irrazionale, non si impegnano neppure a proporre una neutralità, come la Costituzione italiana imporrebbe. 

    Il problema non è la Meloni, ma di chi continua a credere al bluff democratico, nonostante da anni anche i più ingenui abbiano potuto osservare il suo reale funzionamento. Inutile ironizzare oggi della Meloni, domani di Letta, dopodomani di Conte, poi di Salvini, di Renzi, di Calenda o di qualsiasi “pupazzo” venga messo in Parlamento.

     Il Parlamento italiano è un circo di intrattenimento. in cui inserire gente profumatamente pagata e privilegiata per farla recitare nel modo più credibile possibile. Promesse mantenute dunque, ma quelle fatte all'Aspen Institute. 

 3 gennaio 2023

 

 Dario Armaroli

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