Vaccini non sicuri. Le ammissioni Aifa sono inquietanti.
Ci sono sempre più notizie di straordinaria importanza che hanno poca o nulla visibilità negli organi di comunicazione italiani. Una di queste è la clamorosa ammissione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) di fronte al TAR del Lazio il 2 dicembre 2022 di non poter esibire la necessaria e obbligatoria documentazione cui era condizionata la vendita dei vaccini anti-Covid.
AIFA ha confessato di non essere in possesso né delle Relazioni intermedie di sicurezza, né dei Rapporti periodici di sicurezza (PSUR) delle case farmaceutiche che commercializzano in Italia i “vaccini” contro il SARS-CoV-2.
La questione è stata sollevata davanti alTribunale amministrativo dalle associazioni Istanza Diritti Umani, fondata da Giusy Pace, e Diritti Umani e Salute dopo che, dal 21 novembre scorso, avevano commissionato delle indagini per accertare se AIFA avesse ricevuto questi rapporti dalle case farmaceutiche produttrici dei vaccini.
In un comunicato stampa, le due associazioni hanno precisato che tale documentazione è necessaria affinché i vaccini continuino ad essere commercializzati in Italia. I 4 vaccini anti-Covid, non essendo stati sottoposti a tutti i necessari studi di sperimentazione, quali genotossicità e cancerogenicità, circostanze ben evidenti in tutti i bugiardini, non hanno mai ricevuto dall’EMA - European Medicines Agency, nda - l’autorizzazione permanente , bensì “l'autorizzazione condizionata ”, che prevede l’obbligo per le 4 case farmaceutiche di depositare, già durante la campagna vaccinale, dati aggiuntivi e necessari per dimostrare l’esistenza dei requisiti di “efficacia” e “sicurezza”».
Questi dati aggiuntivi costituiscono il contenuto degli PSUR e servono per monitorare l’assenza di tossicità e l’adeguatezza dei farmaci autorizzati in via condizionale. Sono quattro Determine emesse dall’AIFA e pubblicate anche in Gazzetta Ufficiale ad obbligare le case farmaceutiche a depositare PSUR (Rapporti periodici di sicurezza) e Relazioni intermedie di sicurezza: condizioni essenziali per il mantenimento in commercio dei vaccini. Nel caso di Pfizer tutta tale documentazione andava depositata entro luglio 2021.
Chiamata ad esibire questa documentazione obbligatoria, AIFA, ha ammesso di non averla. Ciò significa che AIFA non ha alcun documento che certifichi che questi vaccini siano effettivamente efficaci e sicuri, come si presumeva al momento della loro autorizzazione condizionata da parte di EMA, né che rispondano ai requisiti di sicurezza, alla luce dei dati che giungono dalle aziende farmaceutiche produttrici nel corso della campagna vaccinale.
Nonostante AIFA abbia ammesso di non essere in possesso dei documenti essenziali per il mantenimento in commercio dei vaccini, questo non ha impedito all'ISS e al Governo di approvare le vaccinazioni nei bambini dai 6 mesi ai 5 anni, e alle donne in gravidanza (7 ottobre 2022). Il Comunicato precisa anche che «le lunghe indagini hanno condotto a 2 interrogazioni parlamentari, cui l’ex ministro Speranza non ha mai risposto, al deposito di una querela, e ad un Ricorso al TAR contro AIFA per richiedere l’esibizione di detta fondamentale documentazione, o il reperimento ai sensi di legge».
Dove sono gli studi sulla genotossicita' e cancerogenicita' ? Sul bugiardino che si trova sul sito EMA (pagina 18) si dice che non sono stati fatti. È più negazionista chi chiede spiegazioni, o chi prova a nascondere sotto il tappeto "la polvere" del vaccino ?
Dario Armaroli
22 dicembre 2022
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