Natale senza green pass negli ospedali e nelle RSA?


   

 Su Il Giornale di Udine del 12 dicembre 2022 si legge il disperato racconto di una cittadina friulana, che non riesce fisicamente ad accedere da marzo 2020 ad una residenza per anziani, dove è ospitata sua madre. La signora in questione si è sempre rifiutata di sottoporsi al tampone a causa del setto nasale deviato e, a maggior ragione, ai fallaci sieri anti-Covid. Non disponendo dell’infame super green pass, può vedere la sua genitrice solo tramite videochiamate.   

     Questo rappresenta l’ennesima storia di disumanità da tre anni a questa parte. Per esperienza diretta dello scrivente del presente articolo, in qualche casa di riposo è stata concessa la presenza effimera del figlio sul piano scale all’esterno della struttura, a due metri almeno di distanza dalla madre degente, senza la possibilità nemmeno di toccarla, mentre un visitatore con il super lasciapassare poteva prelevare la persona anziana e portarla dappertutto, con il rischio di contagi esterni di virus, batteri, funghi, ecc.. 

    Su pressioni del comitato “Di Sana e Robusta Costituzione”, che ha più volte manifestato con le operazioni “Riapriamo le porte!”, il Governo italiano dovrebbe presentare un decreto legge al prossimo 23 dicembre per porre una pietra definitiva sopra quest’ultima residua restrizione. Non mancheranno ostruzionismi a questo provvedimento anche in seno alla stessa maggioranza parlamentare, oltre che da parte delle opposizioni, dei media generalisti e degli ordini dei medici e degli infermieri.      

     La Sezione di Trieste di Ancora Italia appoggia ogni iniziativa atta a permettere il visitatore di riabbracciare i propri cari all’interno di un ospedale o di una residenza per anziani, senza più l’iniqua limitazione della cosiddetta certificazione verde.

 Franco Manzin 

 12 dicembre 2022

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