La vita inquieta di Jan Morris

Si apprende nella sezione culturale de Il Piccolo di Trieste del 23 novembre 2022 dell’uscita della biografia “Jan Morris: Life from Both Sides. A Biography.”, ossia “Jan Morris: una vita da entrambi i lati.”


 

     Nell’opera lo scrittore nord-irlandese Paul Clements racconta quanto vissuto da Jan Morris, che nasce a Clevedon in Inghilterra nel 1926 come James Humphrey Morris. Nel 1945 questi arriva a Trieste come soldato del Governo Militare Alleato e vi rimane alcuni anni. Nel 1953 diventa celebre per essere il primo giornalista ad annunciare la conquista del Monte Everest in Nepal, avendo accompagnato la spedizione Hillary-Norgay fino ad oltre 6000 metri di quota. Opera ancora come inviato in diverse zone del pianeta. La sua trilogia “Pax Britannica” sulla caduta dell’Impero Britannico resta il suo capolavoro. Sposa nel frattempo Elizabeth Tuckniss, con la quale genera cinque figli. 

    Dopo i quarant’anni decide di assumere le sembianze di una donna, assumendo ormoni e sottoponendosi nel 1972 ad un’operazione ad hoc a Casablanca. La moglie rimane in silenzio ed i due coniugi, pur convivendo sotto lo stesso tetto, devono dapprima divorziare e dopo, nel 2008, si risposano in virtù della mutata legislazione nel Regno Unito. Alla mancata reazione della moglie si contrappongono quasi tutti i figli, che non gradiscono questa metamorfosi. Mark migra in Canada, Henry e Suki lo biasimano aspramente, anche per avere imposto alla loro madre una scelta senza alternative. Solo Twm assiste la strana coppia di genitori fino alla vecchiaia. 

 


     L’ex soldato inglese, con l’aspetto femminile e con il nome proprio di Jan, torna a Trieste all’alba del nuovo millennio e scrive il celebre libro “Trieste. O del nessun luogo.”, con interessanti impressioni riguardo alla nostra città. Cita così verso la fine dell’opera: “Questo libro è per una gran parte un’autodescrizione. Ho scritto di esuli a Trieste, ma anch’io mi sono sentita quasi sempre esule. Per anni mi sono sentita esiliata dalla normalità e ora mi sento come uno di quegli esuli del tempo.” Jan Morris muore nel 2020 in un villaggio del Galles. Il biografo Paul Clements prudente- mente non si esprime sulla scelta drastica del personaggio di cambiare identità, ma si limita a comunicare quanto riferito dal protagonista e dai suoi figli. Summenzionata scelta avviene sulla scia delle prime teorie del “gender” negli anni Sessanta del secolo scorso. La reazione negativa di gran parte della prole dell’ex militare è indicativa della spaccatura della famiglia, nonostante la sua volontà si sia espressa in età matura. Queste teorie di genere antepongono l’ideologia alla biologia, che contempla solo due sessi per il genere umano. L’insegnamento delle stesse nelle scuole, a nostro parere, fa parte di un progetto molto più ampio, teso a rendere la società più fluida, come descritta dal filosofo Zygmund Bauman, e perciò meno coesa e più debole a contrastare il cosiddetto “The Great Reset”, come titola il famoso libro di Klaus Schwab, il fondatore del Forum Economico Mondiale. Lo smantellamento del pilastro familiare, secondo la nostra opinione, trova la sua origine nel pensiero dell’economista inglese Thomas Robert Malthus, che già alla fine del Settecento, in piena Rivoluzione Industriale, teorizza il decremento demografico per il salvataggio del mondo. Non si capirebbe altrimenti la sedicente “filantropia” di organismi sovranazionali e di imprese multinazionali nei confronti delle manifestazioni LGBT. Qualsiasi dubbio sulle teorie sulla “riassegnazione” del genere è etichettato da buona parte dei media come segnale di omofobia, nonostante non abbia alcunché a che fare con il rispetto dell’orientamento sessuale.  


  

     Come nel caso della biografia elaborata da Paul Clements, l’omessa presa di posizione a favore del tema “gender” da parte dell’autore non mancherà di scaturire polemiche. Giova citare il commento dell’intellettuale femminista australiana Germaine Greer, la quale, dopo avere criticato Jan Morris, elogia la moglie di questi Elizabeth come una persona coraggiosa che ha unito la famiglia con amore e felicità. 

 

28 novembre 2022

 

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