Il porto delle nebbie (di memoria)

Apprendiamo da Il Piccolo del 29 maggio 2022 la notizia del quarto licenziamento di un operatore da parte dell’Agenzia per il Lavoro Portuale di Trieste, dopo quelli di Tuiach, Puzzer e Rizzo, in seguito alle proteste contro il green pass di metà ottobre scorso. Lasciamo da parte la palese totale inutilità o addirittura dannosità dello strumento del certificato verde nella prevenzione del contagio, per il cui obiettivo era stato imposto. Lasciamo da parte il fatto che il licenziato si era avvalso della legittima opzione di sospensione dopo il 15 ottobre 2021, che era stato colpito dalla contestazione disciplinare al 28 aprile 2022, ossia tre giorni prima della decadenza delle restrizioni, e che lo stesso è rientrato regolarmente al lavoro dopo il primo maggio 2022.
Ci preme sottolineare il comportamento dell’Autorità Portuale nei confronti di coloro che hanno contribuito all’insperato rilancio dello scalo triestino dalla venuta di Zeno D’Agostino nel 2005 ad oggi. Va stigmatizzato, a nostro parere, il “ringraziamento” verso coloro che erano scesi in piazza nel giugno 2020 nella difesa del manager veronese contro la decisione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione di destituirlo per incompatibilità dalla carica ai vertici. Ancora Italia Sezione di Trieste esprime, quindi, solidarietà al Coordinamento dei Lavoratori Portuali di Trieste nel sostegno agli operatori e alle loro famiglie che stanno ancora subendo le ingiuste ritorsioni per le lotte intraprese in nome delle libertà sancite dalla Costituzione. 30 maggio 2022

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