Il consenso e la fiducia
Nessuna società umana può funzionare senza il consenso e la fiducia reciproca e verso i suoi leader politici. Il consenso e la fiducia sono necessari per le attività più elementari, come stringere un patto o un contratto con la certezza che non sarà violato e persino guidare un mezzo nel traffico con la certezza che i conducenti dell’altra corsia non violeranno generalmente le leggi della strada venendomi addosso, e per le attività altamente sofisticate come il pagamento in moneta, essa stessa di natura fiduciaria.
Il consenso e la fiducia sono anche alla base di ogni norma emanata dal legislatore, sicché se essa violasse la sensibilità morale del cittadino sarebbe vissuta come un corpo estraneo e sarebbe destinata ad essere rigettata, come già Hegel aveva capito, non avendo alcuno stato la capacità di perseguire ogni cittadino di uno stato popoloso, come per es. quello italiano. Cosa significa tutto questo?
Il consenso per i decreti vergogna che hanno introdotto l’obbligo vaccinale per i sanitari, i docenti e le forze armate, nonché per tutti i cittadini con età maggiore o uguale ai cinquant’anni pena la loro sospensione dal lavoro ha preceduto la loro emanazione grazie ad una imponente campagna terroristica e propagandistica che ha fatto leva sulle paure ataviche della morte e il senso di colpa di nuocere alle persone a cui si tiene.
Tuttavia, la paura è un’emozione intensa ma dura poco e man mano che il consenso scemava, gli effetti dei decreti sono stati man mano ritirati a partire dal ritorno al lavoro, sebbene non in servizio, degli insegnanti e dei militari dopo tre mesi dalla loro sospensione. Non è stata, quindi, la volontà di Giorgia Meloni a permettere il ritorno in maniera anticipata dei sanitari, ma il crollo della fiducia nella totalità delle politiche pandemiche come è possibile verificare dal numero sempre più esiguo delle inoculazioni delle dosi successive a quelle imposte per decreto. Per questo, è estremamente importante, se non vitale, esprimere sempre il proprio dissenso ogni volta che una scelta legislativa avversa le nostre convinzioni morali più radicate perché se anche il consenso è tacito, il dissenso deve essere necessariamente espresso.
Perché, come diceva Karl Popper, “se noi restiamo in silenzio, chi parlerà?”
11 gennaio 2024
Mirce Elide
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